Scritto da Nina
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In che modo la letteratura erotica è cambiata dal tempo antico ad oggi?
Se parliamo di letteratura erotica è impossibile non parlare anche della sua censura, soprattutto se parliamo dei grandi classici. Ma innanzitutto, cosa si intende per letteratura erotica? È l’insieme di tutte le storie di fantasia o reali che mirano a suscitare sentimenti passionali o erotici nellə lettricə. Insomma, un libro, un racconto, una poesia che accende la nostra fantasia, il nostro erotismo.
Mentre ai tempi dell’antica Roma le poesie sensuali erano piuttosto comuni e apprezzate, più avanti nel tempo la letteratura erotica cominciò ad essere oggetto della disapprovazione sociale.
Prima dell’invenzione della stampa, intorno al 1450, la sua circolazione non era considerata un problema importante, poiché i costi di produzione dei singoli manoscritti limitavano la distribuzione a un gruppo molto ristretto di lettori ricchi e alfabetizzati.
L’invenzione della stampa portò con sé sia un mercato più ampio sia crescenti restrizioni, tra cui la censura e le limitazioni legali alla pubblicazione per definita oscenità. Per questo motivo, gran parte della produzione di questo tipo di materiale divenne clandestina.
In Inghilterra nacque addirittura una legge ad hoc per contrastare la diffusione di questo tipo di letteratura. Nel 1857, l’Obscene Publications Act, rendeva la vendita di materiale osceno un reato, dando ai tribunali il potere di sequestrare e distruggere il materiale incriminato.
Nello stesso periodo in America tali erano di competenza del Postal Inspection Service. Esse si concretizzarono nelle leggi federali e statali Comstock, che presero il nome dall’ufficiale postale e crociato anti-oscenità Anthony Comstock, che rendeva illegale l’invio per posta di qualsiasi materiale “osceno, lascivo e/o sconcio”, quindi inclusa tutta la letteratura erotica.
La legge era “destinata ad applicarsi esclusivamente alle opere scritte al solo scopo di corrompere la morale dei giovani e di natura tale da sconvolgere i comuni sentimenti di decenza di ogni mente ben regolata”.
I tempi di queste leggi sembrano essere lontani e distanti dalla normativa di oggi, ma basta leggere il nostro codice penale attualmente in vigore, articolo 528, per trovare quanto segue:
“Chiunque, allo scopo di farne commercio o distribuzione ovvero di esporli pubblicamente, fabbrica, introduce nel territorio dello Stato, acquista, detiene, esporta, ovvero mette in circolazione scritti, disegni, immagini od altri oggetti osceni di qualsiasi specie, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 10.000 a euro 50.000.”
In buona sintesi questa legge intende tutelare la moralità pubblica intesa come “la coscienza etica di un popolo in riferimento alla sfera sessuale, ovvero il modo collettivo di intendere ciò che è bene da ciò che è male nell’ambito sessuale”.
Ecco che l’argomento diventa estremamente spinoso e delicato: chi decide cosa è bene o cosa è male nell’ambito sessuale privato? Se è certo che leggere un libro del Marchese De Sade su un autobus non ti farà finire in prigione o prendere una multa, non possiamo essere altrettanto certe che non riceverai occhiate di disapprovazione (o di estrema approvazione) dagli altri viaggiatori.
Per ovvi motivi abbiamo potuto selezionare solo alcuni tra i bellissimi libri erotici in circolazione, diciamo i titoli imperdibili per iniziare a diventare espertə del genere. Buona lettura!
L’amante di Marguerite Duras è un romanzo autobiografico pubblicato nel 1984, quando l’autrice aveva 70 anni, ben 55 anni dopo aver conosciuto Léo, l’uomo della sua storia. Il libro è stato tradotto in 43 lingue e ne è stato tratto anche un bellissimo film.
Ambientato sullo sfondo dell’Indocina francese (oggi Vietnam), L’Amante rivela le intimità e le complessità di una storia d’amore clandestina tra una ragazza adolescente di una famiglia francese in difficoltà finanziarie e un uomo più anziano e ricco di origine cinese-vietnamita.
La Duras nasce infatti in Vietnam nel 1914 da genitori francesi e, rimasta orfana di padre all’età di 8 anni, vive un’adolescenza travagliata a causa dell’instabilità mentale ed economica della madre.
Si trasferisce poi a Parigi per frequentare l’università, e durante la II Guerra Mondiale diventa parte della Resistenza francese (in un piccolo gruppo insieme al futuro presidente François Mitterrand), nello stesso periodo inizia la sua carriera di scrittrice pubblicando il suo primo libro, all’età di 30 anni. Da quel momento in avanti pubblica una moltitudine di scritti, novelle, sceneggiature, molti dei quali legati al tema della sessualità e della libertà di espressione.
Nel 1971 firma il Manifesto delle 343, una petizione pubblica firmata insieme ad altre donne in cui ammetteva di essere ricorsa all’aborto, allora illegale in Francia. Un vero e proprio atto di resistenza civile. Il Manifesto è stato redatto da Simone de Beauvoir:
Ogni anno in Francia, abortiscono un milione di donne.
Condannate alla segretezza, sono costrette a farlo in condizioni pericolose quando questa procedura, eseguita sotto supervisione medica, è una delle più semplici.
Queste donne sono velate, in silenzio.
Io dichiaro di essere una di loro. Ho avuto un aborto.
Così come chiediamo il libero accesso al controllo delle nascite, chiediamo la libertà di abortire.
E oggi, siamo ancora qui, a parlare di questo diritto. Il diritto per cui donne come la Duras hanno lottato. Marguerite muore nel 1996 a 81 anni a Parigi.
Potrei illudermi, credere di essere bella, di appartenere alla categoria delle donne belle e ammirate, perché davvero tutti mi guardano. Ma io so che non si tratta di bellezza, ma di qualcos’altro, di qualcosa di diverso, che appartiene forse allo spirito. Sono come voglio apparire, anche bella se gli altri lo vogliono, o carina, carina diciamo per i familiari, per loro e basta, insomma posso diventare come gli altri vogliono che sia. E crederci. Anche credere che sia affascinante. Dal momento che lo credo, so anche farlo diventare vero agli occhi di chi mi vede e desidera che io sia di suo gusto.
Marguerite Duras
Nel 1929, una ragazza senza nome di 15 anni sta viaggiando in traghetto attraverso il delta del Mekong, tornando da una vacanza nella sua casa di famiglia nella città di Sa Đéc al suo collegio a Saigon. La ragazza attira l’attenzione di un uomo di 27 anni, figlio di un magnate degli affari cinese. I due iniziano una conversazione e la ragazza accetta poi un passaggio per tornare in città, così inizia la loro storia clandestina.
Quando la madre della ragazza, una vedova maniaco-depressiva in bancarotta, viene a conoscenza della relazione, anziché preoccuparsi la vede come un mezzo per raggiungere un fine: l’amante di sua figlia è ricco, quindi potrebbe essere in grado di aiutare con i soldi la loro famiglia.
La ragazza diventa consapevole del proprio potere e sa di doversi fare strada da sola nel mondo. Sa che sua madre ha bisogno di lei per sostenere la famiglia. E sa che gli uomini la guardano e la desiderano. Diventa così la sua amante fissa, finché lui non si piega alla disapprovazione del padre e interrompe la relazione.
Ci sono molte complicate dinamiche familiari in questo romanzo, ma è la voce saggia e consapevole della narratrice, la studentessa sicura di sé che vuole forgiare il proprio percorso nella vita, correre dei rischi e sfuggire alle aspettative di sua madre e della società, che lo rende una lettura così potente e un grande classico della letteratura erotica.
Disonorata, dice la gente, e io dico: come può l’innocenza disonorarsi? – Marguerite Duras
“Un giorno, ero già avanti negli anni, in una hall mi è venuto incontro un uomo. Si è presentato e mi ha detto: “La conosco da sempre. Tutti dicono che da giovane lei era bella, io sono venuto a dirle che la trovo più bella ora, preferisco il suo volto devastato a quello che aveva da giovane. Penso spesso a un’immagine che solo io vedo ancora e di cui non ho mai parlato. è sempre lì, fasciata di silenzio, e mi meraviglia. La prediligo fra tutte, in lei mi riconosco, m’incanto.” Presto fu tardi nella mia vita. A diciott’anni era già troppo tardi. Tra i diciotto e i venticinque anni il mio viso ha deviato in maniera imprevista. Sono invecchiata a diciott’anni. Non so se succeda a tutti, non l’ho mai chiesto. […]”
Miller è uno scrittore americano, nato nel 1891, considerato un innovatore letterario nelle cui opere “le esperienze reali e immaginate sono diventate indistinguibili l’una dall’altra”.
Ha rotto con le forme letterarie esistenti e ha sviluppato un nuovo tipo di romanzo semi-autobiografico che mescolava critica sociale, riflessione filosofica, flusso di coscienza, linguaggio molto esplicito, sesso e misticismo. Insomma, una vera rivoluzione per gli anni ‘30 del secolo scorso, motivo per il quale è diventato un vero e proprio autore di culto.
Si trasferisce a Parigi quando aveva circa 40 anni e sebbene avesse pochi soldi, le cose iniziarono a cambiare dopo aver incontrato Anaïs Nin che, con il marito, iniziò a sostenerlo economicamente per tutto il corso degli anni ’30. Nin divenne presto la sua amante e finanziò la prima stampa del Tropico del Cancro nel 1934.
Iniziò infatti a lavorare su Tropico del Cancro appena arrivato nella capitale francese, scrivendo a un amico: “Inizio domani con il libro di Parigi: in prima persona, senza censure, senza forma – fanculo tutto!”
E infatti il libro, una volta pubblicato in Francia, fu censurato e bandito negli Stati Uniti per oscenità per quasi 30 anni. La sovracoperta del libro era stata avvolta con un avvertimento: “Non può essere importato negli Stati Uniti o in Gran Bretagna”.
Continuò a scrivere romanzi vietati, insieme a Tropico del Cancro, la sua Primavera Nera (1936) e il Tropico del Capricorno (1939) furono censurati e introdotti solo clandestinamente nel suo paese natale.
La pubblicazione del Tropico del Cancro negli Stati Uniti nel 1961 ha portato a una serie di processi per oscenità che hanno sfidato le leggi americane sulla pornografia. La Corte Suprema degli Stati Uniti, nel processo Grove Press v. Gerstein nel 1964, ha annullato le conclusioni del tribunale statale sull’oscenità e ha dichiarato il libro un’opera letteraria; è stato uno degli eventi più importanti di quella che è diventata nota come la rivoluzione sessuale letteraria americana.
Tutti i libri di Miller hanno fatto molto per liberare la discussione di argomenti sessuali da restrizioni sia legali che sociali, ma in particolare Il Tropico del Cancro (primo tra i suoi scritti) è stato descritto come “famigerato per la sua candida sessualità” e come responsabile della “libertà di parola che ora diamo per scontata in letteratura”. Proprio per questi motivi è diventati uno dei capisaldi della letteratura erotica internazionale.
Durante gli ultimi quattro anni della sua vita, fino a quando Miller aveva 84 anni, ha tenuto una corrispondenza, continua e molto esplicita, di oltre 1.500 lettere con Brenda Venus, una giovane modella e editorialista di Playboy, attrice e ballerina.
Coerente fino alla fine.
Le idee debbono sposarsi all’azione; e se in loro non vi è sesso, non vita, non c’è azione. Le idee non possono esistere da sole nel vuoto del pensiero. Le idee sono in rapporto con la vita : idee di fegato, idee di reni, idee interstiziali ecc. Se fosse stato sol per amore di un’idea, Copernico avrebbe infranto il macrocosmo esistente e Colombo si sarebbe disperso nel Mar dei Sargassi. – Henry Miller
Tropico del Cancro: “Era perché per me il cancro simboleggia la malattia della civiltà, il punto finale della strada sbagliata, la necessità di cambiare radicalmente rotta, di ricominciare da capo.”
Ambientato in Francia (principalmente a Parigi) tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, il libro è incentrato sulla vita di Miller come scrittore in difficoltà. Descrive la sua esperienza di vita in una comunità di bohémien, dove soffre a intermittenza di fame, senzatetto, squallore, solitudine e disperazione per la sua recente separazione dalla moglie.
Verso la fine del romanzo, Miller spiega il suo approccio artistico alla scrittura del libro stesso, affermando che combinando autobiografia e finzione, alcuni capitoli seguono una narrazione di qualche tipo e si riferiscono ai veri amici, colleghi e luoghi di lavoro; altri sono scritti come riflessioni sul flusso di coscienza che a volte sono epifaniche. Il romanzo è scritto in prima persona, come molti altri romanzi di Miller, e non ha un’organizzazione lineare, ma oscilla frequentemente tra passato e presente.
Il libro è diventato un classico della letteratura (non solo erotica) internazionale ed è stato inserito nelle classifiche dei migliori libri da leggere diverse volte:
La rivista Time ha incluso il romanzo nella sua lista dei 100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 al 2005.
È stato uno dei “1000 romanzi che tutti devono leggere” su The Guardian nel 2009.
È stato incluso nell’elenco “I 75 libri che ogni uomo dovrebbe leggere” (2011) in Esquire.
Se non l’hai letto, è arrivato il momento di rimediare, è’ un libro travolgente e intenso. Vivido.
Tutto questo mistero del sesso, e poi ti accorgi che è nulla, un buco e basta. – Henry Miller
“Abito a villa Borghese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli, e siamo morti. Ieri sera Boris si è accorto di avere i pidocchi. Gli ho dovuto radere le ascelle, ma il prurito non ha smesso. Come si fa a prendere i pidocchi in un posto bello come questo? Ma non pensiamoci. Non ci saremmo mai conosciuti così intimamente, Boris e io, se non fosse stato per i pidocchi.”
Il Marchese de Sade è certamente l’autore più controverso della nostra lista. Critici, scrittori, artisti e lettori, in particolare quelli che si occupano di sessualità, sono stati respinti e affascinati dalla sua figura.
Sade, nato in Francia nel 1740, è conosciuto per le sue opere erotiche, che combinanano la filosofia con la pornografia, raffigurando fantasie sessuali con un’enfasi sulla violenza, la sofferenza, il sesso anale, lo stupro, il crimine e la blasfemia contro il cristianesimo. Molti dei personaggi delle sue opere sono adolescenti.
È un sostenitore della libertà assoluta, senza limiti dettati dalla morale, dalla religione o dalla legge. La ricerca del piacere personale è il principio principale delle sue opere e della sua vita.
Era inoltre un sostenitore dei bordelli pubblici gratuiti pagati dallo stato: sia per prevenire i crimini nella società causati dalla lussuria sia per ridurre il desiderio di opprimere gli altri usando il proprio potere.
Oltre ai romanzi, scrisse trattati filosofici, novelle, racconti e una serie di opere teatrali (molte delle quali non esistono più). La pubblicazione, la diffusione e la traduzione delle sue opere sono state a lungo ostacolate dalla censura. Ed è solo dal 1983 che le sue opere possono essere distribuite senza restrizioni nel Regno Unito, quasi 200 anni dopo la prima stesura.
E sì, non è un caso… le parole sadismo e sadico derivano proprio dal suo nome, Sade, in riferimento alle sue opere di narrativa dove vengono descritti numerosi atti di crudeltà sessuale. E tutte le sue opere possono essere definite a tutti gli effetti le capostipiti della letteratura BDSM.
A causa della sua condotta libertina, violenta e anticlericale, a partire dal 1763 – quando aveva 23 anni – fu rinchiuso in varie carceri e manicomi per un totale di circa 32 anni della sua vita. Molte delle sue opere furono scritte mentre era in carcere.
«Voi tenete ai vostri principi? E io ai miei. Il mio pensiero è il frutto delle mie riflessioni: esso rispecchia il mio modo di essere, il mio organismo. Non sono libero di cambiarlo, e non lo farei anche se lo potessi. Quel modo di pensare che biasimate è l’unica consolazione della mia vita: allevia tutte le mie pene in prigione, genera tutti i miei piaceri nel mondo: vi tengo più che alla vita stessa.»
(Lettera alla moglie, 1783)
Nel 1801 lo stesso Napoleone Bonaparte dopo avere letto una copia di Justine ordinò nuovamente l’arresto dell’autore, esprimendo totale indignazione. Il Marchese morì a 74 anni in carcere.
Nessun atto di possesso dovrebbe essere esercitato su un’anima libera. – Marchese de Sade
Il libro è ambientato poco prima della Rivoluzione francese in Francia e racconta la storia di due sorelle, Justine e Juliette. E’ la prima opera pubblicata da Sade (in forma anonima nel 1791 ) e il titolo completo è Justine o le disavventure della virtù.
La storia viene raccontata da Justine mentre si difende dai crimini di cui è stata ingiustamente accusata, in attesa di una possibile sentenza di morte.
Mentre Justine è una donna virtuosa che non ha incontrato altro che disperazione e abusi, Juliette è un’assassina ninfomane e amorale, felice e di successo (ironia della sorte).
Le “disgrazie” iniziali di Justine sono proprio ciò che ha portato Sade a subire violenze sessuali e torture nella vita reale: si rifugia in un monastero, ma è costretta a diventare una schiava sessuale dei monaci che la sottopongono a innumerevoli orge e stupri. Si susseguono nel racconto altre disavventure di Justine fino alla scena finale: mentre chiude una finestra nella casa di sua sorella viene colpita da un fulmine e uccisa sul colpo. L’ennesimo castigo per una vita votata al decoro e alla religione. Come penitenza Juliette si unisce a un ordine religioso.
Come in molte altre sue opere, Sade segue uno schema di scene violentemente pornografiche seguite da lunghi trattati su un’ampia gamma di argomenti filosofici, tra cui teologia, moralità, estetica, naturalismo e anche la visione oscura e fatalistica di Sade della metafisica mondiale. Insomma, un libro intricato e con diversi livelli di lettura.
Uccidimi o accettami come sono, perché non cambierò mai. – Marchese de Sade
Questa in realtà è la dedica iniziale fatta da Sade all’amica e amante Marie-Constance Quesnet, ma ci sembra che ben introduca al libro.
“Sì, Constance, quest’opera la dedico a te; tu che sei insieme esempio e onore del tuo sesso, che all’animo più sensibile unisci l’intelligenza più onesta e più lucida, soltanto tu conosci la dolcezza delle lacrime che la virtù infelice induce a versare. Siccome detesti i sofismi del libertinaggio e dell’ateismo e li combatti senza tregua con le tue azioni e con i tuoi discorsi, non tremo per te a causa di quelli resi necessari in queste Memorie dal genere di personaggi che vi si trovano. Non ti spaventerà certamente il cinismo di alcuni passaggi (peraltro edulcorati nei limiti del possibile): è il vizio che, lamentandosi di essere stato smascherato, grida allo scandalo non appena lo si attacca.”
María de la Almudena Grandes Hernández (7 maggio 1960-27 novembre 2021) è stata una scrittrice spagnola, autrice di 13 romanzi e tre raccolte di racconti, il suo lavoro è stato tradotto in venti lingue.
L’attuale presidente spagnolo Pedro Sánchez l’ha definita “una delle scrittrici più importanti del nostro tempo”.
Grandes ha pubblicato il suo primo romanzo Le età di Lulú nel 1989, un romanzo erotico e sfrenato che ha ottenuto un grande successo e vinto diversi premi internazionali ed è certamente uno dei titoli più noti tra i contemporanei. Nel 1990 il regista Bigas Luna ha tratto un film dal suo romanzo, con l’attore Javier Bardem e Francesca Neri.
Il romanzo della Grandes ha rappresentato una svolta per l’erotismo nella scrittura femminile spagnola, ma non solo, avendo venduto più di 1,5 milioni di copie in tutto il mondo.
Oltre che scrittrice, Almudena Grandes è stata anche attivista politica “per la pace, la vita, la libertà e contro il terrorismo (ETA)” e coinvolta attivamente nel movimento femminista. In diverse interviste parla della necessità di un diverso stile di vita: “Bisogna rompere il binomio felicità/consumismo. Se continuiamo ad essere legati alla ricchezza siamo persi. Gli spagnoli sono stati sempre un popolo povero, ma la povertà fino a poco tempo fa non era umiliante, colpevole, non faceva vergogna. Faceva parte dello scenario della vita. E la vita era lottare.”
E’ stata una donna che ha cercato, a modo suo, di cambiare la società.
Mi è sempre piaciuto quello che sta dentro, i sapori più dolci e i più salati, i fuochi d’artificio e le notti senza luna, le storie di paura e i film d’amore, le parole sonanti e le idee antiche. Aspiro soltanto a miracoli piccoli, comuni, come certi dolci paesani, e preferisco la marmellata di fragole, come la maggior parte della gente che conosco, ma solo da pochissimo tempo ho scoperto che non sono volgare per questo. Ho impiegato tutta la vita a imparare che la raffinatezza non si nasconde nella fibra amara delle arance. – Almudena Grandes
Durante le vacanze estive, Lulù – una giovane ragazza francese – va a lavorare nella macelleria di Pablo, il migliore amico del fratello. Ogni giorno Pablo le sussurra oscenità all’orecchio, descrivendo il loro immaginario fare l’amore. E mentre il caldo estivo prende il sopravvento, così fa la lussuria: la quindicenne Lulù si innamora del ventisettenne Pablo e perde la verginità.
Questo incontro iniziale, che diventa presto ossessivo, segna la strada per una vita sessuale all’insegna dei giochi di potere, sempre più spinti. Affascinata dalla linea sottile che separa la decenza e la moralità dalla perversione, Lulù esplora il lato oscuro dei suoi desideri e il mondo del sesso illecito e pericoloso, che minaccia di inghiottirla completamente.
Un romanzo rivoluzionario di esplorazione sessuale, che ha suscitato molte polemiche e per questo abbiamo scelto di inserirlo nella nostra breve lista degli imperdibili della letteratura erotica.
Commettevo ancora la follia di obbedire al mio corpo e non mi sentivo colpevole di nulla. – Almudena Grandes
I due, i loro bei volti, affiancavano il protagonista, che sul momento non riuscii a identificare, tanta era la confusione in cui mi aveva sprofondato, in precedenza, quel radioso amalgama di corpi. La carne perfetta, splendente, sembrava affondare soddisfatta in se stessa senza alcun trauma, soggetto e oggetto di un piacere completo, assoluto, autonomo, così diverso da quello che suggerisce l’ano, meschino, corrugato, permanentemente contratto in una smorfia dolorosa e irreparabile.
Triste, pensai allora.
I due si guardavano, sorridenti, e guardavano le natiche aperte che si offrivano loro. In mezzo, ai bordi, la pelle era tesa e rosea, tenera, luminosa e pura. Prima, qualcuno aveva rasato accuratamente tutta la superficie.
Era la prima volta che vedevo uno spettacolo del genere.”
La letteratura erotica è un genere di scrittura che esiste da secoli (i primi scritti erotici risalgono al 2.000 avanti cristo), ma è stato spesso frainteso e visto come qualcosa che dovrebbe essere nascosto e non discusso apertamente.
Per noi di Nina invece è evidente che questo tipo letture erotiche possono aiutare lə lettricə a esplorare la propria sessualità in un ambiente sicuro e a capire cosa piace o cosa vorrebbero provare a letto con lə propriə partner.
La lettura erotica, come tutta la letteratura, aiuta ad esplorare le diverse fantasie, allenando la mente all’immaginazione, alla costruzione di scene e alla visualizzazione di dettagli. Leggendo le esperienze di altre persone ed esplorando diversi tipi di desideri sessuali, si può imparare molto rispetto alla propria sessualità e può diventare anche un ottimo pretesto per poter portare alcune di queste fantasie nella vita “reale”.
In un mondo in cui alle donne viene costantemente detto cosa fare e come agire, è liberatorio leggere di personaggi che non sono limitati dalle norme della società, ma seguono solo il proprio piacere.
È la prima piattaforma in lingua italiana di audio racconti erotici da ascoltare a tutto volume. Chi l’ha detto che un porno debba essere necessariamente visto?
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